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Mumble, mumble... cosa c'è qui dentro?

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Tazzina da caffè

Questa è stata scritta in un momento di profondo sentimentalismo...

Forchetta

E questa vuole essere la storia di un essere spregevole, legata da un filo sottile alla precedente...

EsseBì

Questo lo scrissi nel 2000; devo dire che su molte cose sono stato profetico, dettagli a parte (legge Bossi-Gasparri sull'immigrazione anzichè Bossi-Fini, ad esempio). Si può sperare che anche il resto si realizzi... o no? Comunque, l'idea originale che c'è dietro l'ho vista qualche mese fa riproposta in uno scritto di Stefano Benni... quasi quasi lo cito per plagio!

Lo stile espositivo (ammesso che ve ne sia uno) è volutamente ostico, almeno nelle prime pagine; ciò serve per impedire ai sostenitori dell'Innominabile Protagonista (notoriamente riluttanti davanti alle difficoltà lessicali) di completare la lettura.

La veste editoriale ricalca il più possibile quella dei libretti blu della Editrice Sellerio (nota per le opere di Andrea Camilleri), che mi piace particolarmente. Il disegno di copertina è tratto da un numero dell'epoca di Linus. Come pure da Linus venne lo spunto iniziale, o meglio da Ennio Peres che con Linus appunto collabora da anni.

Essi ci guardano dal cavalcavia

Questo raccontino risale al 1988 o giù di lì. Fu scritto per un concorso di Repubblica,  che premiava con la pubblicazione i 100 migliori micro-racconti (di una pagina al massimo) ambientati a Milano; questo non fu premiato, ed in realtà, rileggendolo, non mi piace molto e forse andrebbe riscritto daccapo.

Però è interessante per un motivo; l'idea del cavalcavia nefasto precorreva di una decina d'anni almeno i tempi d'oggi, quando è diventato comune dilettarsi in attività ludiche appunto dai cavalcavia...

I riferimenti a due grandi della Fantasy sono ovviamente voluti; il titolo (e un po' anche qualche aspetto del tema) prende spunto da Essi ci guardano dalle torri di J.G. Ballard, mentre tutta la struttura del racconto ricalca vergognosamente La folla di Ray Bradbury. Del resto, basta guardare i nomi dei protagonisti per rendersi conto che non volevo ingannare nessuno...

E, forse, altro verrà; se ne avrò tempo e voglia...


   9 novembre 2002, Bruno Davide     Scrivi a Bruno DAVIDE


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